Contributo ridotto a "L'artigianato sale in cattedra" ma Confartigianato non ci sta

TERAMO – Nel mirino di Confartigianato Teramo c’è la Camera di Commercio di Teramo: “le minori entrate dovute alla riduzione della tassa Camerale decisa dal Governo Renzi e condivise dalla nostra Associazione, come risulta dai verbali, hanno finito per penalizzare solo le nostre imprese in quanto dai 3 milioni previsti negli ultimi bilanci per le attività promozionali si è scesi ad appena 190 mila euro nell’ultimo bilancio; bilancio che la Confartigianato non ha approvato votando contro”. Il casus belli è una drastica riduzione del contributo (da 5mila a 500 euro) che la Camera di Commercio di Teramo dava all’”Artigianato sale in cattedra” (costo totale 10mila euro), iniziativa formativa, arrivata all’11° edizione della Confartigianato. Secondo la nota diffusa il presidente della Camera di Commercio, Giandomenico Di Sante, aveva rassicurato il presidente dell’associazione garantendo che il taglio al contributo ci sarebbe stato solo in seguito: questa volta il contributo, secondo Luciano Di Marzio, presidente Confartigianato, era salvo. Poi, la sorpresa, dei 500 euro. Confartigianato tira in ballo la Corte dei Conti: ““Chiediamo al presidente Di Sante di rivedere con urgenza la delibera con l’auspicio di non dover, dietro spiegazioni chiarificatrici, arrivare ad informare la Corte dei Conti di cosa avviene nella Camera di Commercio di Teramo”. “Chiediamo al neo presidente Di Sante come mai si riduce il contributo alla nostra Associazione e non si eliminano” vuol sapere Di Marzio “come richiesto più volte in Consiglio Camerale, le indennità di presidente, vice, oltre ai gettoni di presenza della Giunta e del Consiglio Camerale invece di ridurre il contributo alla ns. associazione”. Secondo la nota nel documento consegnato all’ultimo Consiglio Camerale il presidente Di Marzio ha comunicato di voler  rinunciare ai gettoni di presenza, nella stessa riunione il presidente Di Sante ha comunicato che anche lui  voleva rinunciare “ma per rispetto degli altri componenti di Giunta non rinunciava. Purtroppo tutto questo rasenta il ridicolo – dice la Confartigianato – vediamo sperperare da questa Camera di Commercio denaro.Vediamo pagare, in proporzione alle quote possedute, interessi ad una banca per tanti anni su  scoperti di conto corrente di oltre dieci milioni di euro”.